La sindrome dell'impostore
Cos’è la sindrome dell’impostore? In breve potremmo definirlo un viaggio nella psicologia del sentirsi inadeguati.
Ciao! Benvenuto nella ventitreesima newsletter del Life Design Program. Il tema di oggi è la sindrome dell’impostore.
Cos’è la sindrome dell’impostore? In breve potremmo definirlo un viaggio nella psicologia del sentirsi inadeguati.
Ecco il classico esempio: hai appena raggiunto un traguardo importante, come la laurea con lode o una promozione a lavoro. Tutti i tuoi amici e colleghi ti fanno i complimenti, ma dentro di te senti sempre quella voce che sussurra “E’ tutta fortuna, non lo meriti al 100%. Presto capiranno anche loro che sei un impostore”.
Se ti riconosci in questo esempio, potresti avere quella che viene definita la “sindrome dell’impostore”, ossia uno stato psicologico in cui le persone dubitano con costanza delle proprie capacità, attribuendo i propri successi a fattori esterni come la fortuna, piuttosto che al proprio merito o bravura. Chi ne soffre vive con la paura persistente di essere "smascherato" come se fosse fraudolento.
Il termine “sindrome dell’impostore” nasce alla fine degli anni ‘70 grazie alle psicologhe americane Suzanne Imes e Pauline Clance, che studiando casi di donne di successo, notarono come molte di loro si sentissero immeritevoli dei propri traguardi. Temevano infatti di venire scoperte come “impostori”. In seguito si scoprì che anche gli uomini possono essere naturalmente affetti da questa sindrome, che in numeri maggiori sembra colpire principalmente il genere femminile.
Quali sono i sintomi della sindrome dell’impostore?
Chi sperimenta la sindrome dell’impostore se ne può rendere conto da diversi sintomi, come:
Autocritica eccessiva: tendenza a sminuire i propri successi e a enfatizzare invece gli errori
Paura del fallimento: evitare nuove sfide per il timore di non essere all’altezza
Perfezionismo: si fissano spesso degli standard irrealistici e ci si sente falliti se non si riescono a raggiungere
Il successo si attribuisce sempre a fattori esterni, come la fortuna o l’aiuto di altre persone.
Nonostante l’ampia diffusione della sindrome dell’impostore, non vi è un riconoscimento ufficiale medico di disturbo nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Tuttavia, è ampiamente studiata in psicologia e riconosciuta come fenomeno che può influenzare significativamente la qualità della vita di una persona. È spesso associata a bassi livelli di autostima, ansia e depressione.
Sembrano esserci diverse tipologie di sindrome dell’impostore:
Il Perfezionista: non si accontenta mai dei propri risultati, cercando sempre la perfezione e sentendosi inadeguato se non la raggiunge
L'Esperto: crede di dover sapere tutto e si sente un impostore se non possiede una conoscenza completa su un argomento
Il Solista: pensa di dover fare tutto da solo e considera una debolezza chiedere aiuto
Il Supereroe: si sforza di eccellere in tutti gli ambiti della vita, sentendosi un impostore se non riesce a gestire tutto perfettamente
Quali possono essere le cause potenziali?
Le cause possono essere molteplici. Alcuni fattori possono essere:
L’ambiente familiare: crescere in una famiglia con aspettative elevate o con genitori critici e perfezionisti può influenzare molto
Dinamiche sociali: confrontarsi costantemente con gli altri in ambienti competitivi può alimentare sentimenti di inadeguatezza
Tratti di personalità: le persone con bassa autostima sono più suscettibili nei confronti della sindrome dell’impostore
Come affrontare la sindrome dell’impostore?
Come ogni cosa, il primo passo è riconoscere il problema e prendere coscienza del fatto che i propri sentimenti di inadeguatezza siano infondati.
E’ una buona prassi quella di condividere le proprie sensazioni con amici o colleghi fidati, per ottenere prospettive diverse e sincere su questi sentimenti. Gli errori, se poi ci sono, fanno parte del processo di apprendimento e vanno accettati nel proprio percorso, come è giusto che sia, perché non definiscono il nostro valore.
Uno spunto può essere quello di tenere un diario dei propri successi, annotando le realizzazioni per ricordarci delle nostre competenze e contrastare i pensieri negativi. Nel caso in cui questa sindrome sia molto forte, naturalmente un terapeuta può fornire strumenti professionali per superarla.
La sindrome dell'impostore è una condizione psicologica che può limitare il potenziale di individui talentuosi, impedendo loro di riconoscere e apprezzare i propri successi. È essenziale affrontare questi sentimenti, riconoscendo il proprio valore intrinseco e comprendendo che il dubbio è una parte naturale dell'esperienza umana.
Il fatto che noi possiamo dubitare di noi stessi non significa che siamo impostori, ma semplicemente esseri umani in crescita.
“Più è grande il tuo potenziale, più sarà grande la tua insicurezza. La presunzione è il premio di consolazione dei mediocri” Robert Hughes
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Luca Mazzucchelli affronta il tema della sindrome dell’impostore.
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“La sindrome dell'impostore. Perché pensi che gli altri ti sopravvalutino” di Sandi Mann: Mann mette a disposizione la sua esperienza di accademica e psicologa clinica in questa guida completa con test, approfondimenti, spunti e soluzioni.
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Qui anche Andrea Giuliodori con Efficacemente affronta il tema della sindrome dell’impostore. Sarà che siamo cresciuti con lui e il suo progetto, ma chi meglio di lui può affrontare questi temi? Qui sotto anche un suo video in merito: